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Orchestra di chitarre classiche dal 1978

Il mondo della chitarra


Scegliere una chitarra di Josè Ramirez III

Sebbene la chitarra abbia raggiunto un livello praticamente omogeneo sotto il punto di vista della potenza e della qualità sonora (parlando però sempre di quelle di alto livello), esistono delle differenze di sfumature, che le faranno sempre distinguere le une dalle altre, dovute soprattutto alla struttura del legno, dato che non esiste un legno che sia uguale ad un altro. I cerchi di crescita circolari impediscono che le tavole che costituiscono la tavola armonica e il fondo siano uguali, sebbene siano state ricavate dallo stesso tronco, se non dallo stesso tavolone, e questo pur cercando in ogni modo di ottenere lo stesso taglio mediante la sega radiale. A questo si somma l'infinita varietà di relazioni che ci possono essere tra due parti della cassa della chitarra, ossia la tavola ed il fondo, ognuna con le proprie caratteristiche. Bisogna anche considerare i differenti diapason o le differenti lunghezze delle corde, che le chitarre possono avere, oltre che la chitarra influenza sul suono o la varietà di strutture interne che ogni liutaio "inventa", facendo proprio detto: "Ogni sacrestia ha la propria liturgia". Come conseguenza di tutto ciò, si produce una grande varietà di timbri e di sfumature nel suono che fanno sì, che ogni chitarra abbia una propria "personalità" differente da quella delle altre. Vi sono chitarre il cui suono è grave e profondo, ed altre che invece lo hanno alto e brillante, e tra questi due punti la gamma è piuttosto vasta, La stessa cosa avviene con le chitarre che emettono il suono facilmente e che da vicino sembrano essere molto potenti, mentre invece questo diminuisce a distanza e al contrario altre che sembrano avere un suono meno attraente, hanno una proiezione sonora relativamente grande, oppure vi sono chitarre che prolungano a lungo il suono delle note acute, facilitando così l' espressività della voce di colui che canta, ed altre che, invece, possiedono dei bassi profondi e potenti, e che arricchiscono così gli accordi. Infine vi sono chitarre che hanno una grande ricchezza di armonie e che producono un suono estremamente bello, ma con l'inconveniente di confondere alquanto il discorso musicale. Vorrei però sottolineare, che i suoni sopra descritti, sono molto rari; con questo non voglio dire che non si possono produrre in una qualche chitarra, ma solo che normalmente si trovano distribuiti tra questi due estremi, equilibrati gli uni con gli altri nella loro infinita varietà di sfumature. Affinché la scelta risulti essere più divertente, bisogna introdurre, tra le altre cose, le caratteristiche fisiche del. chitarrista. Questo lo dico riferendomi soprattutto alle unghie, la cui struttura può essere estremamente varia: dure, scanalate, ecc, ecc. A questo poi bisogna aggiungere la maniera di tagliarle, ma soprattutto, la maniera con la quale vengono utilizzate sulle corde, a seconda delle differenti scuole a cui si appartiene (di traverso, perpendicolarmente, con la punta dell'"unghia, a uncino, appoggiandole, ecc.), Come dicevo tutto ciò porta a produrre, in uno stesso strumento, suoni differenti. Per mettere infine la ciliegina su questa complicata torta TUTTI FRUTTI, non bisogna dimenticare che l'orecchio umano di ognuno di noi percepisce i suoni in maniera differente. Chiaramente nella maggior parte dei casi questa percezione risulta essere relativamente omogenea, ma con forti sfumature che influiscono molto sulla scelta di una chitarra. La cosa più normale tra noi costruttori 'è quella di fare una chitarra destinata ad una determinata persona, cosa che tra l' altro ha sempre creato vari problemi, dato che spesso la chitarra che piaceva a uno era stata fatta per un altro. Per evitare questo, ho sempre cercato di avere una produzione tale da poter presentare ad ogni chitarrista una gamma più o meno di sei pezzi, per dargli l'opportunità di scegliere liberamente, e di poter trovare tra di loro il PROPRIO ideale strumento. Questo mi portò alla curiosa conclusione che, una volta ben studiata la struttura, non vi siano chitarre buone o mediocri, ma piuttosto quelle più o meno adeguate alle caratteristiche del chitarrista e, quando si ottiene l'accoppiata, lo strumento darà, sotto il punto di vista della qualità e della potenza sonora, un rendimento straordinario. Questo è stato ampiamente provato da ciò che sto per raccontare, che riguarda un aneddoto che poi si è ripetuto più di una volta, dato che ero io stesso a provocarlo deliberatamente. Un giorno, come d'abitudine, presentai ad un chitarrista di un certo rilievo un gruppo di chitarre affinché potesse sceglierne una; dopo averle provate tutte, disse: "Questa sicuramente no" e se ne andò con un'altra. lo vergognandomi di una chitarra così chiaramente rifiutata, ero quasi sul punto di nasconderla, ma pochi giorni dopo presentai ad un altro chitarrista, anch' esso di rilievo, lo stesso gruppo di strumenti nel quale misi anche quello tanto disprezzato, sebbene lo feci solo per riempire un buco. Ovviamente fu quella che scelse e che si portò via tutto contento. Come dicevo la scena si è poi ripetuta in qualche altra occasione, così divertendomi, mi sono reso conto di quanto le mie supposizioni fossero corrette. È come se in realtà fosse la chitarra ad eleggere il chitarrista. Un altro caso tipico nella scelta di una chitarra è che lo studente si faccia accompagnare da un "tecnico", che generalmente è il suo stesso professore, affinché lo possa orientare nella scelta. La questione finisce sempre nello stesso modo: il "tecnico" propende per una chitarra e vedo chiaramente che lo studente, al contrario, ne preferisce un'altra, ma che quasi sempre prevale l'opinione del tecnico e lo studente si porta via una chitarra che non è la più adeguata a lui. Probabilmente, continuando a studiare, troverà l'affiatamento con lo strumento, ottenendo da questo il maggior rendimento possibile, dato che spesso i chitarristi molto bravi: di fronte ad un gruppo di chitarre, dopo averne provate due o tre, improvvisamente esclamano "Questa!" e non vogliono vederne nessun'altra. Questo significa sapere ciò che si vuole. Al contrario invece vi è chi passa addirittura più di tre giorni ad analizzare varie chitarre per poter poi scegliere, dimenticandosi del famoso detto: le cose migliori sono nemiche di quelle buone. Si finisce solo per entrare in confusione e, alla fine, non sono così sicuro che la scelta fatta sia quella più idonea.Sfortunatamente, c'è chi sceglie la chitarra fissando la propria attenzione solo sul legno, facendomi venire la voglia di dargli l'indirizzo di un buon magazzino di mobili. I grandi chitarristi invece vanno direttamente al suono, dimenticandosi completamente di questo aspetto. Sono io stesso che a volte li obbligo a prenderlo in considerazione e se per caso c'è una piccola macchia, una venatura un po' larga o qualcosa del genere, loro mi rispondono che questo non ha nessuna importanza. Credo che tutte queste osservazioni possano aiutare alla scelta di una chitarra e se a volte ho un po' esagerato, è stato solamente per dare enfasi a quella che secondo me è la cosa più importante: scegliere secondo il proprio gusto e la propria personale sensibilità. Vi è senza dubbio una circostanza nella quale si ha bisogno dell' aiuto di qualcuno per scegliere una chitarra, ossia quando si vuole che lo strumento possegga una chiara proiezione sonora, che lo renda adatto a concerti in sale grandi. Colui che aiuta nella scelta dovrà collocarsi ad una distanza non inferiore ai dieci metri, mentre il chitarrista starà ben attento a non sforzare il suono in nessun momento, ricercando piuttosto la qualità, che in realtà ciò che viene proiettato, inoltre non bisogna mai dimenticare che la chitarra è uno strumento intimo. Avviene però piuttosto spesso che mi debba occupare della scelta chitarre che sono state destinate a paesi più o meno lontani. In questo caso sono io quello che vacilla, dovendo pensare quale potrebbe essere lo strumento più adeguato per il destinatario, molto più facile. Sono solito risolvere il problema, scegliendo una chitarra che rappresenti un po' un termine medio sotto il punto di vista delle sue peculiarità sonore ecco; così devono essere, molto equilibrate, a meno che non conosca le caratteristiche del chitarrista a cui sono dirette, nel qual caso tutto risulta essere molto più facile Seguendo questo criterio non ho mai avuto delle particolari lamentele, ho sempre comunque preferito che l'interessato venisse personalmente al mio laboratorio ad effettuare la scelta, così ero più tranquillo. Riassumendo: non è conveniente, anzi direi addirittura piuttosto pericoloso, affidare ad un' altra persona la ricerca della propria fidanzata, l' acquisto di scarpe o la scelta di una chitarra.

(da Invito alla chitarra, anno 4 n. 40)